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Comunicato di denuncia e opposizione all’uso di violenza e repressione come armi di controllo sociale

Torino, 11 novembre 2019

Alla luce dell’ennesimo conflitto scoppiato in Medio Oriente ai danni della popolazione curda e in parallelo, dall’altro lato dell’oceano, delle manifestazioni di protesta del popolo cileno per richiedere una maggiore equità economica e sociale, di fronte al dilagare della violenza fisica e alla repressione come unica arma per ristabilire l’ordine, e l’incapacità delle istituzioni mondiali di mettersi in ascolto delle necessità della popolazione, la FGEI – Federazione Giovanile Evangelica in Italia esprime la propria vicinanza a tutte quelle popolazioni che subiscono violenze fisiche e non solo, ribadendo la necessità di avere diritto a una vita equa, piena e degna. Esprime paura di fronte al ritorno di un clima di terrore e violenza militare, che sembra riportarci a quel passato non troppo lontano in cui si era fatto ricorso all’uso della forza, della militarizzazione e della cancellazione dei principali diritti umani come armi di controllo sociale.

La Federazione si dissocia dall’atteggiamento di indifferenza dei Paesi europei e non, ricordando la necessità di un’azione condivisa e comunitaria per costruire una società giusta e portatrice di pace.
Come FGEI, alla luce delle tematiche di riflessione espresse dal XXI Congresso, ci interroghiamo sul ruolo che anche noi come giovani credenti abbiamo di fronte a questi eventi, quale può essere l’azione e la parola profetica di cui abbiamo bisogno e di cui possiamo essere portatori e portatrici. Ricordiamo che la chiamata evangelica ad essere sale e luce del mondo è rivolta a tutti e tutte i/le credenti della terra oggi e sempre, e per questo ci rifiutiamo di cedere a un sistema di violenza e di oblio, dove la dignità e i diritti delle persone vengono cancellati per scomodità e paura.

Ci appelliamo alle parole scelte come sintesi per questo mandato “Quello ch’io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e, quel che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti” Matteo 10:27 , per ricordare a tutti e tutte la necessità di opporci al silenzio della società, di testimoniare la nostra vocazione e le nostre convinzioni gridandole dai tetti, in comunione con coloro la cui voce è relegata al silenzio e all’indifferenza.

Il Consiglio della FGEI
Gabriele Bertin, Annapaola Carbonatto, Lucia Casaburo,
Simone De Giuseppe, Rebeca Malla, Pietro Quadalti, Debora Troiani