Pubblichiamo il documento elaborato durante il campo “Scusa, puoi ripetere?” svoltosi ad Adelfia dal 29 al 31 luglio 2016, con tema “parlarsi, ascoltarsi e capirsi in una chiesa interculturale”. Frutto del lavoro in gruppi, il documento è diviso in due parti. La prima sull’aspetto della ricchezza linguistica, la seconda sulla multiculturalità. Si tratta di documenti aperti alla discussione e alla critica, per cui speriamo di ricevere i vostri commenti e le vostre reazioni per continuare a vivere la FGEI in modo condiviso e pluralista.
Documento campo FGEI “Scusa, puoi ripetere?”
Adelfia, 29-31 luglio 2016
LINGUE
La Federazione,
prendendo atto della composizione sempre più interculturale delle nostre chiese e dei nostri incontri, riconosce l’importanza del plurilinguismo per la crescita personale dei/delle giovani/e, e per l’arricchimento delle discussioni; riconosce altresì l’importanza del proseguire ad avere come lingua comune della vita della FGEI l’italiano, facilitandone la comprensione e l’apprendimento da parte di chi non è madrelingua.
Propone di lavorare nella direzione di:
* tradurre i materiali necessari allo svolgimento delle attività (eventualmente prevedendo un riassunto delle stesse) nelle lingue veicolari;
* stimolare gli fgeini e le fgeine allo studio e alla pratica delle lingue;
* individuare e valorizzare i talenti nell’ambito della traduzione e dell’interpretariato, al fine di responsabilizzare sul medio/lungo periodo le persone competenti a mettere i loro doni a disposizione della federazione.
INTERCULTURA
La Federazione,
consapevole della necessità sempre crescente nella società e nelle chiese di mantenere e sviluppare spazi democratici di riflessione comune sulla multiculturalità e di ascolto dell’altro/dell’altra;
avendo riconosciuto che la differenza tra le persone è un elemento di ricchezza e una risorsa, nonché un elemento costitutivo dell’unità e dell’identità multiculturale di ogni comunità e società;
si impegna a testimoniare e promuovere modalità di incontro, scambio e interazione che si realizzano attraverso la consapevolezza del pregiudizio insito in ognuno/a; la volontà e l’impegno a superarlo per permettere il reciproco riconoscimento dei valori che stanno dietro alle azioni e alle tradizioni; la collaborazione con le chiese, gli esecutivi e le organizzazioni internazionali di cui la FGEI fa parte.
Per la redazione web: Matteo Mancini