#GiovedìQueer News

Consigli per l’estate

È agosto e anche il #GiovedìQueer ha rallentato i suoi ritmi… Sia per chi è in vacanza, che per chi è rimasto a casa, questo mese vi suggeriamo un po’ di intrattenimento a tema LGBTQI+. Che siate per le letture sotto l’ombrellone, per il cineforum o per il binge watching di serie TV, abbiamo cercato di portare qualcosa per tutti i gusti!

LIBRI

Di Giovanna Cristina Vivinetto, “Dolore minimo” (2018)


Dalla descrizione dell’editore (Interlinea Edizioni), da cui si può direttamente comprare il libro: Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di caso letterario dell’anno. «Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo dirompente diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale».

Leslie Feinberg, “Stone Butch Blues” (1993)

Autobiografia di un* attivista statunitense che racconta la scoperta della sua identità e l’America degli anni 60, compresi i moti di Stonewall. Un pugno nello stomaco ma bellissimo, e tutto vero. Esiste una versione in italiano tradotta da M. Giacobino e D. Tolu, oppure si può scaricare la versione in lingua originale gratuitamente direttamente dal sito di Leslie Feinberg.

SERIE TV

POSE (2018)


POSE è una serie TV americana che racconta della ball culture afroamericana e latinoamericana nella New York degli anni Ottanta e Novanta. Con due nomination ai Golden Globe 2019 e numerosi altri premi, questa serie TV affronta con cuore ed empatia la difficoltà del non sentirsi accettati dalla società in cui si vive. POSE è un inno alla libertà individuale, prima che sessuale.ù

Orange is the new black (2013)

Famosissima serie TV ispirata alle memorie di Piper Kerman (“Orange is the New Black: My Year in a Women’s Prison”), la mettiamo nella nostra lista non solo perché ci piace una protagonista Bi, ma anche perché porta in primo piano le storie che non sentiamo, di donne non bianche, queer ed emarginate in tutti i modi che le nostre società sanno immaginare.

FILM

Tutto su mia madre (Pedro Almodovar, 1999)


Dopo la morte del figlio Estèban, Manuela lascia Madrid e si reca a Barcellona in cerca dell’ex marito. Grazie agli incontri con due donne, la prostituta transgender Agrado e la suora Rosa riuscirà a venire a patti con il passato e ad affrontare il futuro. Per chi non lo conosce, non può non essere visto. Per chi già lo conosce, un film che non delude mai, anche se rivisto più volte.

Priscilla la regina del deserto (1994)


“Priscilla, la regina del deserto” è il nome del torpedone che porta in viaggio nell’outback australiano Bernadette Bassenger, Mitzi Del Bra e Felicia Jollygoodfellow verso Alice Springs, per esibirsi al Lasseters Hotel Casino. Un viaggio che non ci porta solo attraverso il deserto australiano, ma anche all’interno delle loro vite. Dal film è stato tratto l’omonimo musical del 2006. 

Disclosure: Trans lives on screen (2020)


Storia delle storie Trans nello spettacolo, raccontata a documentario, ma mai troppo pesante, nel giusto equilibrio tra il dare la giusta importanza alla comunità T e la necessità di “spiegarla” alle persone cis.

Pride (2014)

“Lesbiche e gay sostengono i minatori”. È uno strano incontro quello tra attivist* che si preparano al Pride di Londra e i minatori, con le loro famiglie, del Galles, uno strano incontro tra persone in vario modo martoriate dalle politiche della Thatcher, che nella lotta per obiettivi comuni trovano il modo non solo di accettarsi e capirsi a vicenda, ma anche la forza di sostenersi. Un film per immedesimarsi non solo nell’attivismo LGBTQI+, ma anche per sentirsi un po’ minatori gallesi.